Il processo di metallizzazione consiste nel depositare in una camera di alto vuoto, circa 10-4 hpascal, un sottilissimo strato di metallo su un film plastico (tipo PET, PVC, PS, OPP, BOPP, LDPE, MDPE, HDPE, OPS, CPP, PC, PA, NYLON, nonché CARTA, film biodegradabili, etc).
Durante il processo la bobina viene svolta e riavvolta su di un altro asse, ed essa passa attraverso un apposito rullo di processo al di sotto del quale sono posizionati gli evaporatori ( boats ). Gli evaporatori sono delle barrette di materiale conduttivo che, per effetto resistivo, si riscaldano fino alla temperatura necessaria per evaporare il filo di alluminio.
A questo punto sul substrato si condensa una sottile pellicola metallica che fornisce un’eccellente barriera alla luce, al vapor acqueo, all’ossigeno e ad altri gas. Tipicamente lo spessore di alluminio depositato va da un minimo di 30 Angstrom ad oltre 350 Angstrom.
Data la difficoltà nel misurare spessori così sottili, nella pratica è più comune misurare e quantificare il deposito in maniera indiretta: misurando la resistenza superficiale di un campione oppure mediante la densità ottica che si definisce in relazione alla trasparenza del film metallizzato.
Per migliorare l’adesione dello strato di metallo sul film plastico, il film in genere richiede un pretrattamento, ad esempio trattamento corona, prima della metallizzazione. Il trattamento Corona aumenta l’energia superficiale della plastica rendendo più facile per l’alluminio bagnare il lato del film trattare e formare uno strato uniforme di metallo su di esso, in modo che il metallo può meglio aderire al film.